Goosebumps

Goosebumps, ovvero pelle d’oca… Solo pelle d’oca.
Per descrivere brevemente quello che provo davanti a certe immagini,
o in certi luoghi, pensando a quello che era e a quello che mai più sarà.

L’attrazione per i luoghi abbandonati probabilmente é nata quando ero bambino, un bambino cresciuto nel quartiere della Bovisa a Milano. Ricordo l’umido odore di sapone uscire dagli scantinati delle fabbriche abbandonate di fianco alla stazione delle Ferrovie Nord. Ricordo l’imponenza dei gasometri stagliarsi nel cielo blu. Il profumo del catrame sotto al sole. Insomma, un imprinting industriale e di periferia.

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I Gasometri della Bovisa

Nel 2006 (dopo molti anni quindi), grazie agli stimoli trovati sulla rete, questa attrazione si è risvegliata e ha spinto la mia curiosità ad andare oltre, a cercare luoghi abbandonati vicino a me, a entrarvi e a salvarli nella memoria, con l’aiuto delle fotografie.

Questo sito vuole essere il punto di raccolta di queste mie memorie e un luogo per poterle condividere con gli altri. Non mi reputo un buon fotografo, sono pigro e frettoloso con la fotografia, perciò questo spazio non vuol essere una raccolta di fotografie “cool” ma solo una raccolta di immagini che, al di là della loro qualità oggettiva, è una raccolta di ricordi ed emozioni.

Purtroppo il tempo libero che la vita mi concede per questa passione vorrei fosse maggiore, ma nel tempo sono riuscito quà e là a compiere esplorazioni,  a documentarmi, ad accrescere le mie conoscenze. Da quando mi interesso ai luoghi abbandonati ho scoperto un certo fascino anche nella Storia, una materia che a scuola non mi entusiasmava di certo. Più in particolare mi affascina molto il periodo della seconda guerra mondiale, del dopoguerra in Italia e della guerra fredda – in particolare la storia della DDR.
Anche l’architettura, prima mai considerata, è diventata un elemento in più da apprezzare e conoscere. Certo, non sono un esperto, conosco pochi grandi nomi e a malapena riconosco qualche stile, però ho potuto dare un nome al mio preferito, ossia lo stile “fascistone”. Era (ma lo è ancora) il mio modo di indicare lo stile razionalista tipico del Ventennio. Si capisce quindi, la doppia felicità provata quando mi é capitato di trovarmi in un edificio abbandonato costruito in quel periodo e con quello stile. Anche il Liberty (Art Nouveau in Italia) mi affascina parecchio.

Ovviamente, dato il grande rispetto che nutro per questi luoghi, non ho volutamente inserito informazioni sulla loro ubicazione. Dove possibile ho evitato anche di inserire il nome completo; anche le foto con palesi informazioni (insegne, documenti) non sono state pubblicate. Purtroppo questi luoghi vengono presi di mira da vandali di ogni tipo, ladri e persone poco raccomandabili in genere, quindi non risponderò ad alcuna richiesta di informazioni circa nomi, coordinate o accessi.

Grazie per la vostra visita

Goosebumps

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