La Ferrovia dell’Alfa Romeo di Arese

Una Breve Introduzione

Ci sarebbe da parlare per ore e ore dello stabilimento Alfa Romeo di Arese. Un vero e proprio pezzo della storia dell’automobile italiana che è stato per vari motivi cancellato con un colpo di… ruspa. Il suo ricordo vivrà nella memoria delle centinaia di persone che vi hanno lavorato e vissuto; nei filmati, nelle fotografie, nei libri. Ma è stato deciso che un centro commerciale e un mega parcheggio dovessero rimpiazzare le gloriose strutture, generatrici di meraviglie a quattro ruote, culle del vero Made in Italy. Mannaggia a me, che non ho fatto in tempo a fotografare quello che rimaneva dello stabilimento e della pista collaudi prima che fosse troppo tardi! Una cosa però è rimasta, se così si può dire, ed è il raccordo ferroviario che collegava lo stabilimento alle Ferrovie Nord Milano, più precisamente alla stazione di Garbagnate Milanese. Certo, una magra consolazione, ma ho comunque ritenuto fosse necessario dedicargli un’esplorazione prima che fosse troppo tardi anche in questo caso. Ma di questo parlerò meglio nelle conclusioni.

Se volete approfondire la storia dello stabilimento di Arese vi rimando al completissimo sito alfaromeo75.it (sezione stabilimento) da cui riporto il seguente stralcio:

 

… Dalla stazione di Garbagnate giungeva […] un binario dedicato che, aggirando l’abitato, entrava da nord est in stabilimento dietro il capannone delle presse subito dopo aver sovrastato il torrente Villoresi, faceva una curva ed andava a dividersi presso il lato nord del fabbricato della verniciatura. Quella zona, infatti, posta a ridosso dell’uscita delle vetture dal reparto di abbigliamento e vestizione finale, era destinata a stoccaggio vetture. Altro ramo del binario, invece, correva parallelo al confine nord ovest e raggiungeva, in trincea, la parte posteriore del silos, di fatto costituendo il limite fra esso e il parcheggio fornitori del costruendo centro direzionale. …

Su questa breve ferrovia transitavano quindi vagoni carichi di auto nuove appena prodotte, destinate alla rete di vendita.

Vagoni carichi di nuove Giulietta
Vagoni carichi di nuove Giulietta

Esplorazione

Il tratto programmato per la visita era quello che parte dalla stazione di Garbagnate Milanese per terminare al cancello sul confine nord dello stabilimento Alfa Romeo. Il tratto interno allo stabilimento e che proseguiva fino ai silos (dove sorgeva il magazzino prodotti finiti) non so se esista ancora, dato che hanno stravolto completamente l’area facendo tabula rasa. Una zona da verificare rimarrebbe quella adiacente al parcheggio visitatori, di fianco alle 3 palazzine della direzione.

Mappa del tracciato della ferrovia

Il periodo scelto per l’escursione è stato quello tardo autunnale quando, a livello teorico, la vegetazione spontanea è meno rigogliosa rispetto che in quello estivo. In realtà non è stato sufficiente questo accorgimento, dato che ormai la maggior parte del tracciato è una vera e propria giungla, con spinosissimi rovi e alberi di robinia a far da protagonisti. La Robinia ha spine grandi e acuminate, sia sui rami che sulla corteccia, bisogna fare davvero attenzione perché è facile farsi male. Sarà perché l’autunno è stato particolarmente caldo, fatto sta che nonostante fossimo dotati di roncolina, abbiamo dovuto procedere parallelamente al tracciato per lunghi tratti, poiché i binari erano davvero inagibili. Questo soprattutto nei tratti in cui i binari corrono in trincea, affiancati lateralmente da terrapieni; una vera e propria valle di spine. Per lo meno col freddo non ci sono insetti… non oso immaginare essere in quell’inferno di spine massacrati anche dalle zanzare.

1a parte: Stazione Garbagnate Milanese – SP233

Scendiamo lungo la Via Biscia in direzione nord, e incontriamo il primo elemento che ci fa intuire che la ferrovia è vicina: il pannello distanziometrico dei 100 metri. E’ in buono stato, a parte gli scarabocchi spray dei soliti vandali. Quello dei 50 metri è imbrattato e anche completamente arrugginito. Quello dei 150 metri non l’ho visto e tenderei a dire che non c’è più. Da Google Maps (immagine del 2008) lo si vede ancora.

Pannello distanziometrico dei 150 metri (Google Street View)
Pannello distanziometrico dei 150 metri (Google Street View)

Procediamo ancora lungo la strada, finché non arriviamo finalmente all’intersezione con i binari. A destra della strada la ferrovia fa la sua comparsa da sotto un cancello metallico che ci separa dai binari morti posti a nord della stazione di Garbagnate Milanese; a sinistra invece i binari spariscono in mezzo alla vegetazione.

Binari ferrovia Alfa RomeoIl semaforo con croce di S.Andrea e campanella è sparito anch’esso, è rimasto solo il palo metallico che li sorreggeva. Anche quello posto sull’altro lato della carreggiata (direzione sud) non c’è più.

Bene, iniziamo a seguire i binari, scavalcando la spazzatura sul bordo strada e facendoci largo tra i rami. Purtroppo dopo qualche decina di metri la vegetazione diventa un vero e proprio muro di spine, i rovi sono troppi e troppo grandi, un intreccio invalicabile. Facciamo dietro front e cerchiamo di raggiungere il tracciato un po’ più avanti, camminando lungo il bordo del prato a sud; Cercando un passaggio dal lato sud arriviamo al muro di cinta delle ditte della zona industriale ma non c’è modo di scendere nella trincea. Troppi alberi e rovi. Quindi non ci resta che fare dietro-front e tornare al punto di partenza. Riproviamo sul lato nord. Costeggiamo la recinzione di un’abitazione e poi finalmente possiamo riavvicinarci alla ferrovia tagliando diagonalmente un campo. Tagliando i campi dietro alla zona industriale Anche qui la vegetazione cresciuta sui binari è davvero fitta. Riusciamo in un paio di punti a scendere in trincea e raggiungere i binari, ma per proseguire dobbiamo subito risalire perché avanzare lungo il tracciato è impossibile.

Binari ferrovia Alfa RomeoLungo tutto il confine tra i campi e la trincea della ferrovia, troviamo dei pezzi di catenelle di plastica rossa e bianca; forse erano un modo per segnalare a chi lavora con i mezzi agricoli l’inizio della piccola scarpata.
Brevemente ci troviamo a ridosso della rotonda stradale sulla strada SP233 “Varesina”; la ferrovia vi passa sotto, in un tunnel. Scendervi è impossibile, sempre a causa della vegetazione impenetrabile. Sporgendosi dal guard-rail è possibile intravedere attraverso i rami il tunnel, chiuso da una rete arancione e con le pareti laterali imbrattate con la vernice spray. Probabilmente in altri periodi la discesa ai binari è stata fattibile, non saprei datare le opere d’arte sui muri.
Con un po’ di rassegnazione attraversiamo la rotonda, ma con l’aspettativa e la speranza di avere maggiore fortuna con la seconda parte del tracciato.

2a parte: SP233 – Stabilimento Alfa Romeo

Per poter raggiungere nuovamente la ferrovia siamo costretti a scendere a Sud lungo la “Varesina” fino a Via Cadore, camminare verso Ovest fino a imboccare Via Europa prima e Via Trieste poi, risalendo a Nord e poi ancora verso Ovest finché, dopo i palazzi, troviamo un varco nella vegetazione per scendere nella trincea ferroviaria. Ad accoglierci, la carcassa plastica di un carrello da supermarket, bottiglie e rifiuti vari.

Rifiuti sui binari ferrovia Alfa RomeoRitentiamo di procedere lungo i binari ma dopo pochi metri siamo di nuovo di fronte a un muro di alberi e rovi che ci sbarrano la strada. Risaliamo il terrapieno a Nord, seguiamo il tracciato parallelamente e scendiamo alla prima occasione. Un passaggio abbastanza battuto arriva ai binari per poi proseguire sul terrapieno a sud, in pratica un attraversamento. Vicino alle rotaie giacciono lamierati di un camioncino Iveco e relativi tappetini di gomma, probabile residuo di qualche furto.

Binari ferrovia Alfa RomeoSui binari, ancora alberi e rovi. Risaliamo e costeggiamo di nuovo il tracciato. Finalmente la sede ferroviaria sale di quota emergendo dai due terrapieni e di conseguenza la vegetazione è meno fitta.

Binari ferrovia Alfa Romeo Binari ferrovia Alfa RomeoRiusciamo a vedere tratti più lunghi di ferrovia liberi dalla vegetazione. Il sole inizia a scaldare e ci concediamo un break con biscotti e cioccolato, seduti sulle rotaie.

Biscotti e cioccolato sui binari ferrovia Alfa RomeoSiamo alle spalle di un’altra zona industriale, qui i binari sono in mezzo ad erba alta, cespugli e qualche alberello fortunatamente non spinoso. Ripartiamo quindi a camminare per qualche decina di metri sui binari, poi siamo costretti a tagliare la curva che effettua il tracciato perché proprio lungo la curva è cresciuto un piccolo boschetto molto fitto.
Dove i binari escono dalla vegetazione troviamo il secondo passaggio a livello della ferrovia, sul confine tra Garbagnate Milanese e Lainate. A fianco della strada resiste ancora il segnale di pericolo passaggio a livello senza barriere (che a me piace molto), seguito dalla croce di S.Andrea.Ferrovia Alfa Romeo

Ferrovia Alfa Romeo

I binari sono stati parzialmente coperti dalla strada sterrata, mentre verso sud, il tracciato prosegue piuttosto libero dalla vegetazione, finalmente.
Camminiamo sulle traversine, avvicinandoci al ponte che consente alla Strada Provinciale 109 di sovrappassare la ferrovia. Il sottopasso è completamente coperto da graffiti; bombolette spray vuote e altri rifiuti tappezzano la massicciata.

Tunnel ferrovia Alfa RomeoDopo il ponte, il percorso prosegue in linea retta, affiancando sulla destra delle proprietà private, dove dei cani abbaiano continuamente da dietro le recinzioni e sulla sinistra, più in basso rispetto al livello dei binari, dei campi coltivati. Fanno la loro ricomparsa degli alberelli sulla massicciata, ma sono abbastanza radi da permetterci di procedere a zig-zag evitandoli. Purtroppo questa situazione dura poco, infatti a breve ci troviamo di fronte un vero e proprio muro di rovi, alto più di 2 metri! Fortunatamente qualcuno ha già tracciato un sentiero tra i rovi che non senza qualche difficoltà riusciamo a percorrere per aggirare l’ostacolo.

ferroviaar22Improvvisamente la vegetazione si apre e ci ritroviamo in una radura, di fianco al canale Villoresi. La ferrovia è qualche decina di metri più a est, sbuca dai rovi per salire subito sul ponte che scavalca il canale. Saliamo sul ponte, passiamo di fianco a un altro cartello di passaggio a livello senza barriere, piegato, scolorito e imbrattato.

Binari ferrovia Alfa RomeoPonte Binari ferrovia Alfa RomeoQui siamo in prossimità della pista ciclabile del Villoresi e notiamo che in occasione di Expo sono stati piantati numerosi alberelli e che il cancellone di ingresso dello stabilimento sotto al quale spariscono i binari è stato frettolosamente dipinto di bianco. Qui purtroppo finisce il nostro cammino.

Cancello Binari ferrovia Alfa RomeoConclusioni

Aspettarsi di più da questa esplorazione era da sognatori. Speravo in effetti di trovare qualche traccia in più del passato, come segnali, cartelli o manufatti di stampo ferroviario. Ma d’altra parte, considerando il triste destino che hanno riservato allo stabilimento Alfa, è già un successo che ci siano ancora i binari. Non posso escludere che nel prossimo futuro qualcuno inizierà a tagliarli e a portarseli via per venderli a peso! Scherzi a parte, la tutela e la sensibilità nei confronti della storia industriale di Arese si sono dimostrate inesistenti, per cui il futuro di questi chilometri di binari non è scontato.
A tal proposito voglio citare l’estratto del verbale di una commissione consiliare del comune di Arese del 27 gennaio 2011, con oggetto: Argomento n. 5 all’ordine del giorno: ITR n.3022 “Interrogazione concernente il ripristino della linea ferroviaria ‘Garbagnate FNM – ex Alfa Romeo / Arese’ nell’ambito dell’accessibilità ad Expo 2015” [scarica il PDF]. Vi consiglio di leggerlo.
Innanzitutto, Expo è finito e i frutti di questa interrogazione li abbiamo visti tutti… la parte comica segue la lunga disquisizione dell’Assessore Cattaneo, che già di suo comprende passaggi di un “burocratese” finissimo come “Quindi, per aggiungere un’opera alle opere connesse, occorre modificare il decreto con un altro decreto.” Dopo l’assessore, prende la parola il Cons. Zamponi che esordisce così: “Non ho capito proprio tutto, ma potrei sintetizzare: è difficile ma non impossibile.”
Buonanotte.